ROBOT INVADONO LA PEDIATRIA DEL SAN BASSIANO E REGALANO SORRISI AI BAMBINI

L’iniziativa, che è stata organizzata grazie alla collaborazione con l’Università di Padova,

rappresenta una modalità innovativa per favorire la comunicazione con i pazienti pediatrici

e ridurre i loro livelli di ansia e stress

Si chiamano i-Elio 2.0, Mammolo, Pisolo e Dotto: sono 4 avveniristici robot che oggi pomeriggio hanno invaso pacificamente la Pediatria dell’ospedale San Bassiano regalando sorrisi e un’esperienza da ricordare ai piccoli pazienti ricoverati nel reparto.

Non si pensi però a dei semplici giocattoli: i dispositivi portati in reparto sono infatti degli “assistenti pediatrici”, ovvero robot progettati per ridurre i livelli di ansia e di stress nei bambini ricoverati in ospedale, ma anche per favorire la relazione nei casi di difficoltà di comunicazione.

A conferma della valenza scientifica dei dispositivi, infatti, l’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, in particolare con il Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova. Il robot i-Elio in particolare – il cui nome è ispirato al cantante Elio di Elio e le Storie Tese, appassionato di robot e sostenitore del progetto – rappresenta una novità assoluta, essendo il primo prototipo italiano di robot pediatrico, portato in anteprima al San Bassiano prima di trovare impiego stabile nella Pediatria dell’Azienda ospedaliera di Padova.

Per circa un’ora e mezza i robot hanno interagito e intrattenuti i piccoli pazienti del San Bassiano, confermando così la validità di questo strumento così particolare. «Il tema di fondo è sempre quello di fare tutto il possibile per umanizzare l’ambiente ospedaliero – sottolinea il dott. Davide Meneghesso, direttore della Pediatria del San Bassiano -. Esistono diversi studi ed esperienze che dimostrano come i robot possono essere uno strumento efficace per migliorare la condizione emotiva dei pazienti pediatrici, riducendo la loro percezione del dolore senza ricorrere a farmaci e aiutandoli a gestire l’ansia durante le procedure diagnostiche. Inoltre gli assistenti pediatrici vengono utilizzati con successo anche per interagire con pazienti in una condizione di mutismo selettivo oppure con problematiche di tipo neurocognitivo che ne ostacolano le normali capacità di relazione».

L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’ing. Roberto Mancin, presente anche lui alla dimostrazione, informatico pediatrico e responsabile dello sviluppo di sistemi e tecnologie informatiche innovative presso il Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova.

«L’idea di questo evento spiega ancora il dott. Meneghesso – è nata dopo la visita del Commissariato di Bassano della Polizia di Stato, che aveva portato in reparto un robot utilizzato dagli artificieri. Parlando con ilprof. Mancin, con cui sono in contatto dai tempi in cui lavoravo in Azienda Ospedaliera di Padova, è nata così l’idea di portare al San Bassiano gli assistenti pediatrici sui quali l’ing. Mancin lavora da molti anni. Voglio sottolineare che anche se possono sembrare dei giocattoli, in realtà sono veri e propri robot progettati per interagire con i pazienti pediatrici e sull’efficacia di questo approccio sul piano clinico vi è ormai una documentazione scientifica rilevante. Per i bambini rappresentano un’esperienza giocosa, ma in realtà si tratta di un progetto di rilievo sul piano tecnologico e anche clinico. Per questo motivo avere portato al debutto in un reparto ospedaliero il nuovo robot i-Elio è motivo di particolare orgoglio, e ringrazio il prof. Mancin per la disponibilità dimostrata».

Si conferma così l’attenzione della Pediatria del San Bassiano, e in generale dell’ULSS 7 Pedemontana, al tema della cosiddetta “umanizzazione” delle cure: «Nei nostri ospedali non trattiamo malattie, ma assistiamopersone – sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza – e questa consapevolezza ci guida ogni giorno. Chiaramente questo principio vale a maggior ragione in ambito pediatrico, dove la permanenza in ospedale comporta sui pazienti un carico emotivo certamente superiore rispetto agli adulti. Per questo motivo, grazie anche alla sensibilità del dott. Meneghesso sul tema delle strategie non farmaceutiche per la riduzione del dolore e dell’ansia, negli ultimi mesi la Pediatria del San Bassiano ha visto diversi momenti che possono sembrare di “intrattenimento”, ma che in realtà hanno un valore più profondo per i suoi piccoli pazienti. Nel caso specifico, voglio sottolineare inoltre che questa iniziativa rientra nell’ambito di una collaborazione sempre più stretta, e su vari fronti, tra la Pediatria del San Bassiano e l’Azienda Ospedaliera di Padova, che ringrazio per la disponibilità».

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