Casa dei Comuni o Casa di Carta?

A una settimana dal rinnovo del consiglio Provinciale nella versione riforma Del Rio c’è grande fermento negli amministratori in campo. Un campo diviso in tre dove si sente nervosismo da più parti. E basta ascoltare le battute al microfono di Tva di Marco Guzzonato, sindaco di Marano Vicentino, consigliere uscente e collocato nell’area dem, per capire che nel Centrosinistra l’indipendentismo dei civici di Orsi nel collocarsi come terzi rispetto a centrodestra e centrosinistra, non è piaciuto per nulla.

Così come serpeggia una forte insofferenza nei confronti del presidente, Andrea Nardin, avvistato come parte attiva nella definizione della lista laica. Insomma non c’è più l’equilibrio da romanzo Cuore dei bei tempi andati della Casa dei Comuni. Un po’ per i cambi di guida ai vertici di FdI e Lega, un po’ per il presentimento che stiamo per assistere ad un’altra riforma delle Province che le riporterà ad essere ente di primo livello e quindi con elezioni a suffragio universale, più o meno come ai tempi di Dal Lago e Schneck, l’equilibrio della Casa dei Comuni è pericolosamente a rischio. Si aggiunga poi la crisi del rapporto tra la parte di centrodestra che lo aveva sostenuto e il Presidente, probabilmente per le scelte fatte dal sindaco di Montegalda su SVT, per la corsia preferenziale con Valter Orsi, per altre non sempre sondabili ragioni, l’amore è finito e i titoli di coda si sono palesati un mese fa con la presentazione della lista unita del Centrodestra.

In sintesi Nardin e Valter Orsi sono sempre più percepiti come una forza politica che punta a mettere in crisi il protagonismo e le richieste di spazio dei partiti. La notizia di oggi però, a una settimana dal voto,  è la criticità estesa anche tra i civici e l’area dem, nonostante tutti gli analisti fino a poco tempo fa scommettessero su un accordo tra Orsi-Nardin e il centrosinistra, smentito dall’evidenza della politica dei due forni messa in atto implicitamente dalla coppia laica che li porterà a provare ad essere determinanti per formare un’eventuale maggioranza.

Fantapolitica? Può essere, e la sfida per i nuovi consiglieri e il Presidente, che sarà comunque affiancato da Orsi, pare, in una nuova veste – altra chiacchiera di corridoio – di consulente di Nardin, sarà di riportare serenità in aula, evitare la dinamica competitiva tra le parti della campagna elettorale e alla fine todos caballeros,  con la distribuzione di deleghe a tutti e il ritorno, di fatto, alla Casa dei Comuni. Possibile, ma non scontato perchè la battaglia si fa politica, non è più nascosta dalla scusa amministrativa e dall’ipocrisia del bene del territorio. Stavolta sarà molto più difficile di sempre.

Da ottobre capiremo se Palazzo Nievo sarà un luogo al cianuro o, come in passato, alla camomilla. E se la Casa dei Comuni è diventata o no la Casa di Carta.

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