C’è un nuovo sceriffo in città. DilloaGiulia

Hai una baby gang che gira nel tuo quartiere e sei preoccupato? Chiami Giulia. Ci sono accattoni molesti che importunano le signore nei parcheggi del supermercato? Chiami Giulia. Hai subito uno scippo tornando a casa? Giulia arriva e ti porta da Prefetto, Questore e Sindaco. Il suo cellulare è ormai un numero verde per le emergenze sulla sicurezza in città ed è quasi un numero pubblico.

Profilo diverso da quello del capogruppo di FdI in Comune, Nicolò Naclerio, anche lui nella componente law & order dei meloniani, ma più istituzionale e più ordinato alle liturgie della vita di partito,  Giulia Gennaro, seconda dei non eletti nella lista della destra ha un’identità politica che rompe le regole della disciplina FdI e, qualche volta, genera più di un grattacapo al coordinatore provinciale Silvio Giovine e al leader cittadino in pectore Alessandro Benigno.

E’ un’irregolare della politica cittadina. La sua appartenenza è nella destra, ma prima ancora è al popolo esasperato che non si sente più al sicuro in città.

Giulia non arriva da lunga militanza, non ha fatto scuola di partito e non ha avuto esperienze istituzionali, è piuttosto una donna che ha avuto un’occasione per incanalare la sua energia dentro la battaglia politica del Capoluogo e del suo partito. Legata geopoliticamente a Sergio Berlato – l’abbiamo incontrata ai suoi gazebo nella recente campagna elettorale per le Europee – si muove più fuori dagli schemi tradizionali  della destra, è insofferente alle riunioni infinite e ai tatticismi bizantini.

La trovi nei quartieri, usa molto i social come veicolo di contatto con i cittadini, marca il territorio come un difensore della Nazionale di Messico ‘70, e soprattutto, come dice spesso  “non si volta dall’altra parte”, se c’è da intervenire, lo fa. E sono dolori per i malcapitati. Gennaro è stata agonista di boxe femminile, non si fa intimorire dal violento di turno e sembra più la versione in rosa di Denzel Washington in The Equalizer, che una dirigente di partito. Insomma c’è un nuovo sceriffo in città e San Gennaro, a Vicenza, si chiama Giulia. Ha già fatto dimenticare l’ex ministro della Cultura.

Consiglio non richiesto al sindaco Possamai: l’impegno e la dedizione di Giulia Gennaro alla causa della sicurezza in città, evidenzia una criticità dell’assessore competente, il Sindaco, quindi, prima che la giustizia faidate diventi la regola del Capoluogo, sarebbe il caso di andare oltre le liturgie della politica ed magari provare a capire qual è la strategia di Possamai per rendere Vicenza più sicura. Altrimenti DilloaGiulia diventerà l’hashtag più popolare del 2024.

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