Come prima…..più di prima

Vicenza in Europa con i soliti candidati

Inizia alle 15 la parte finale del rito delle Elezioni Europee, un evento elettorale che ha appassionato quanto la Corazzata Potëmkin raccontata da Fantozzi. Noia mortale sui contenuti, perchè ogni 5 anni i candidati vengono a ricordarci l’importanza dell’Europa mentre sono a caccia di una manciata di preferenze, poi ci sono quattro anni di oblio, li vedi – se sei fortunato – a qualche taglio di nastro del sindaco amico, agli eventi delle Feste Nazionali.

E purtroppo finisce lì. Non abbiamo notizia di benefici reali per il territorio, e neanche di un progetto o un finanziamento che dall’Europa sia arrivato nel Vicentino grazie all’impegno di un europarlamentare berico. O forse non è stato comunicato bene.

In realtà queste sono le nostre elezioni di Mid Term, a due anni dalle Politiche, le Europee sono sempre il test per misurare maggioranza e opposizione, oltre alle geografie interne e ai riequilibri nelle alleanze: Forza Italia riuscirà a superare la Lega? Vannacci sarà la santificazione o la tomba di Salvini? Fratelli d’Italia sarà sopra o sotto il 25%? Il PD della Schlein stacca bene o male i 5Stelle? Calenda e Renzi vanno sopra o sotto la soglia di sicurezza del 4%?

E poi ci sono i duelli interni ed i giochi delle dimissioni. Continua la saga che assomiglia alla guerra dei Roses, fra Sergio Berlato ed Elena Donazzan, che per la prima volta dopo la rottura ai tempi del PdL, si misureranno a suon di preferenze dentro alla stessa lista, anche se probabilmente  verranno eletti entrambi. Poi vedremo se i due troveranno il modo di convivere pacificamente o da separati in casa come fanno da anni.

In Forza Italia Isabella Dotto, assessore durato pochissimo con Rucco sindaco in quota, allora, FdI si presenta sotto il bandierone berlusconiano. Ma potrebbe farcela, considerato che sia Flavio Tosi che Antonio Tajani si dimetteranno per restare a Montecitorio, quindi il primo e – forse – il secondo dei non eletti potrebbe staccare il biglietto con destinazione Bruxelles. In altre parole voti Tosi o Tajani ed eleggi la Dotto.

Altro discorso per la Lega che lancia come unica presenza vicentina la vicesindaca di Rossano Veneto, Morena Martini,  campionessa di preferenze nel suo comune, con un curriculum amministrativo di grande pregio, ma che dovrà vedersela con l’uscente Paolo Borchia, veronese e determinato a rientrare nonostante la flessione del Carrocccio e la presenza del Generale Vannacci, autentico outsider che sta scompaginando il quadro della destra a livello di base. Potrebbe essere proprio l’ufficiale dei Parà una delle sorprese. Martini fa la sua corsa, magari per testare il proprio consenso in previsione delle Regionali, prossimo appuntamento importante per la politica veneta e primo test del dopo Zaia.

L’ex vicepresidente di Confindustria Lara Bisin viaggia in coppia con Calenda che si dimetterà e, salvo sorprese da altre provincie del Nord-est, la confindustriale potrebbe farcela. Speriamo che a Bruxelles il sindacato degli imprenditori abbia maggiore incisività  rispetto al clamoroso flop della recente esclusione di Vicenza (terza provincia industriale in Italia) dal board di Viale dell’Astronomia. Come dire, se non va con Confindustria ci buttiamo in politica e magari un seggio salta fuori.

Ladylike Ale Moretti prova il bis con l’apparato dem concentrato chiaramente su di lei. Achille Variati si è ritirato sull’Aventino dell’IPAB in attesa di vedere se riuscirà a incassare la candidatura a Presidente della Provincia in caso di riforma e ritorno al suffragio universale. Anche per lei il biglietto per Bruxelles dovrebbe scattare.

Cesidio Antidormi di Bassano del Grappa e Andrea Bardin sono i Carneade dei 5Stelle che proveranno a rinverdire i successi del grillismo, mentre i renziani non hanno nessun vicentino nella lista di Stati Uniti d’Europa.

A conti fatti i partiti, che in concreto sono diventati comitati elettorali del Big di turno, avranno una rappresentanza che si può intravvedere già prima delle elezioni e sorprese non dovrebbero arrivarne.

Resta solo da chiedersi se questa tornata, già decisa a tavolino, non abbia, alla fine, appassionato ben poco l’elettore e magari allungato la lista dell’astensionismo per un’offerta politica che, a conti fatti, non riesce a rinnovarsi ma alimenta la sensazione che i politici, più che un’espressione democratica, siano tornati ad essere la Casta di cui scrisse tanti anni fa un altro vicentino, Gianantonio Stella.

Consiglio non richiesto ai nostri dieci lettori: fate il test di Will, potreste scoprire qual è il vostro vero orientamento politico al di là delle simpatie o delle convenienze.

 

https://machivoto.willmedia.it/

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