L’ego della bilancia

A 24 ore dal voto per il rinnovo del Consiglio Provinciale il borsino dalle retrovie

Ormai è questione di ore, non più di giorni, e le telefonate a caccia di consiglieri e sindaci ancora incerti sul da farsi per la Casa dei Comuni che si è trasformata in un condominio con qualche brontolio tra vicini, si rincorrono. La partita non è affatto chiusa e le tre liste, Centrodestra, Civici e Centrosinistra, si contendono l’ordine di arrivo che conosceremo domani sera.

I più attenti sono concordi nel ritenere che vi sarà un vantaggio a favore del Centrodestra, che ha serrato le fila e stavolta si presenta blindato all’appuntamento. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno militarizzato i loro amministratori con regole da Prima Repubblica – era ora – e i loro candidati non si contendono solo le preferenze all’interno dei tesserati, ma si stanno muovendo anche nella Terra di Mezzo civica, contando sul probabile primato che dovrebbe avere il Centrodestra e sull’onda lunga delle Europee.

Sui nomi dei campioni di preferenze sembra che vi sia una forte convergenza sui leghisti Davide Faccio (sindaco di Trissino e consigliere uscente), Moreno Marsetti (sindaco di Malo e anche lui uscente) e Enrico Costa (sindaco di Colceresa, new entry che dovrebbe fare la staffetta con l’uscente Matteo Mozzo, Primo Cittadino di Marostica che si è ritirato dalla competition). In Forza Italia la corsa è all’ultimo voto tra Marco Zocca (consigliere di minoranza nel Capoluogo, ma con un curriculum blasonato come assessore sia di Hullweck che di Rucco) e il sindaco di Camisano, Renzo Marangon, un veterano di Palazzo Nievo, dove siede da circa vent’anni, il quale, dopo una pausa nel civismo di centrodestra, è tornato a vestire la maglia azzurra. Infine il plotone di Fratelli d’Italia, che mette insieme una rappresentanza che, per varie ragioni, potrebbe giocarsi l’elezione sul filo di lana perché ha tanti fuoriclasse del territorio. Davide Berton, consigliere uscente che conta sulla rete bassanese, e non solo, di Elena Donazzan, di cui è stato Capo di Gabinetto in Assessorato Regionale fino a qualche settimana fa;  Mattia Veronese, altro uscente di lusso, sindaco di Noventa Vicentina e storico sodale del pirotecnico Joe Formaggio, ma, restando nella zona di influenza dell’ex sindaco di Albettone, sono in crescita le quotazioni del sindaco di San Pietro Mussolino, Gabriele Tasso, il quale pare stia raccogliendo adesioni anche ben oltre i confini della Valle del Chiampo e potrebbe essere la vera sorpresa di domani sera.

Non meno temibili sono anche altre figure tuttavia, fra cui l’attuale vice di Nardin, Maria Cristina Franco, fresca di trasloco dai civici a FdI, che si porta in dote la sua creatura di questi anni a Palazzo Nievo, la rete della Gentilezza, un’originale buona pratica che ha messo a terra e che le consente di avere riferimenti in tutti i comuni che hanno avuto il riconoscimento, al netto dell’attivismo che le viene riconosciuto dal territorio, essendo stata la vice degli ultimi tre Presidenti e quindi con una certa dimestichezza con le stanze della politica. Le corre accanto, e prova a insidiarla nella competition, anche il sindaco di Isola Vicentina, Francesco Enrico Gonzo, tra i più rampanti colonnelli del nuovo corso della Destra, sostenuto dai piani alti e presenza fissa in rappresentanza FdI nei format di approfondimento di Tva e Telechiara. Degli altri candidati della coalizione si parla meno e il borsino mette questi nomi in pole position.

Dalle parti dei Civici, è più difficile leggere il risultato di domani, anche se da loro arrivano spifferi su Filippo Negro, sindaco di Chiampo, che ha l’investitura e la rete del suo mentore e predecessore, Matteo Macilotti, un candidato che pescherebbe non solo a casa dei civici, ma che riesce a soffiare preferenze anche in casa del Centrodestra e del Centrosinistra.

Altro nome che si fa tra i più forti, è quello del consigliere di Schio, Alberto Bertoldo, il candidato su cui dovrebbero convergere i voti di Valter Orsi, uno dei principali azionisti della lista, quindi quanto basta per staccare il biglietto per un seggio a Palazzo Nievo. Dietro loro c’è una certa attenzione per Francesca Rigato, sindaco di Albettone, storicamente legata a Joe Formaggio, che però ha scelto la strada civica nel silenzio-assenso probabile del suo mentore. Manuel Benetti, consigliere a Thiene,  potrebbe avere qualche chance in più, così come l’ex sindaco di Mussolente, Cristiano Montagner, che nel Bassanese sta mettendo in fila una sua rete, ma anche fuori. Quindi la new entry Maurizio Zordan, sindaco di Valdagno, che vorrebbe andare a rappresentare la città laniera come ha fatto negli ultimi anni il suo predecessore Giancarlo Acerbi.

Infine il Centrosinistra, che si gioca la carta di Roberto Campagnolo, che si porta dietro i voti pesanti dei consiglieri PD di Bassano, Marco Guzzonato, consigliere uscente e sindaco di Marano Vicentino, Diego Zaffari, storico sindaco di Montorso sacrificato ad Arzignano e in cerca di un riconoscimento per la missione impossibile nella Città del Grifo; e ancora, Giannina Scremin, uscente, che proverà a riportarsi a casa i voti della volta precedente partendo da Cassola, che ha un voto pesante da comune a doppio turno. Infine Mattia Pilan, consigliere di Coalizione Civica del Capoluogo, che, se si porta via i voti giusti, può farcela con le sole preferenze cittadine. Restano poi diversi candidati che potrebbero performare bene ma, molto probabilmente dietro a questi.

Questo lo scenario possibile del borsino dei candidati, anche se la vera partita si giocherà da lunedì in poi alla luce di un probabile risultato che potrebbe non vedere nessuna lista ottenere la maggioranza assoluta e costringere quindi la Destra o la Sinistra a fidanzarsi con i Civici, che diventerebbero quindi, come forse volevano fin dall’inizio l’ego della bilancia. 

E a quel punto la geografia potrebbe essere molto diversa da quella che abbiamo visto con Variati, Rucco e il primo Nardin.

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