Il Piccolo mondo moderno di Nicola

Non è la politica, ridotta a spazi marginali nel dibattito sul futuro della Biblioteca Bertoliana, specie dopo l’outing del sindaco che ha ufficializzato l’invio nella soffitta delle incompiute di Vicenza il progetto sull’ex Tribunale di Santa Corona, ma Confcommercio, a rompere il silenzio sulla stampa di oggi.

Lo fa per voce di Nicola Piccolo, il suo Presidente, che ieri ha inviato un comunicato a tutte le redazioni, in cui si concede il lusso di una tirata d’orecchie a Giacomo Possamai.

Non solo sul merito, pro o contro la Bertoliana all’ex Giuriolo o all’ex Tribunale, ma soprattutto sul metodo, cioè archiviare i progetti messi in pista dalle Amministrazioni precedenti con il malcelato obiettivo di segnare la discontinuità tra un sindaco e l’altro, tra un’area politica e la sua controparte.

E Piccolo parte dalla Biblioteca per poi toccare anche altre incompiute, che lui chiama “buchi neri della città”, come l’ex Macello ma, se vogliamo esagerare, l’elenco sarebbe lungo, dalle ex Carceri di San Biagio all’ex Cinema Corso, dalla vecchia sede della Camera di Commercio in Corso Fogazzaro all’ex Fiera e Cinema Arlecchino ai Giardini Salvi – a proposito, qualcuno ha notizia di dove sia finita la proposta dell’ottimo assessore Spiller per un mercato coperto? Dicono sia stata seppellita in Siberia -, dal Teatro Astra, che avrebbe bisogno di una ristrutturazione seria, allo stadio Menti, ma ci fermiamo ai più evidenti simboli della mancanza di visione d’insieme della politica, che non ha più la capacità di definire un masterplan che ridisegni luoghi e funzioni su una mappa di incompiute o abbandoni di luoghi che dovrebbero solo essere rigenerati a nuove funzioni, magari aggiornate con l’agenda del 2024, in un quadro di coerenza che superi, una volta per tutte, la vecchia massima di Giulio Andreotti che rappresenta la linea politica di molte amministrazioni, “tirare a campare è meglio che tirare le cuoia”.

Tappeto rosso quindi al presidente di Confcommercio, che dà un segnale di vita e di amore per la città di cui sentivamo il bisogno, arriva per primo su un problema di stretta attualità dove altre categorie economiche, più attente a non disturbare il Manovratore, non arriveranno mai. E gliene va dato atto.

Ora “alea iacta est”, e il Piccolo mondo moderno di cui parla il capo dei commercianti contrapposto a quello tanto Antico, quanto gattopardesco degli altri, è un raggio di sole nella navigazione a vista sia della politica che degli altri stakeholder cittadini.

 

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