La settimana si chiude con due mondi che si guardano da lontano a Palazzo Trissino. Da una parte l’affaire delle mense scolastiche, che chiude la puntata della settimana con un pareggio tra scuole e Amministrazione, ma con due siluri insidiosi lanciati da Marco Zocca (FI) e Simona Siotto (FdI), il primo che toglie il velo sulla parte economica – “i soldi ci sono e vi dico dove, non raccontiamo sciocchezze” -, la seconda che lancia la protesta ai genitori invitandoli a mandare i ragazzi a scuola con il panino.
Giovanni Selmo, intanto, fa melina e dichiara che un punto di sintesi tra le proteste dei genitori e il provvedimento che lui ha firmato si troverà. Se c’è, probabilmente lo sapremo la prossima settimana, quello che va registrato è che se a Levà degli Angeli (sede dell’Assessorato all’Istruzione) modificheranno le scelte approvate in agosto, il passo indietro ci sarà e l’assessore uscirà politicamente azzoppato. Uno “scusate forse ho sbagliato qualcosa” avrebbe dimostrato intelligenza e, soprattutto, la simpatia dell’errare humanum est, ma forse stiamo chiedendo troppo.
Cambiamo campo e parliamo della mozione sullo ius scholae. Lanciata da Coalizione Civica e sostenuta dalla maggioranza di Centrosinistra, non ha ottenuto l’effetto distrazione dal tema caldo di agosto, le mense, ma solo un po’ di confusione nelle minoranze. Al momento, pare si stiano confrontando sull’atteggiamento da assumere in aula, dovendo scegliere tra esprimere una posizione chiara, favorevole o contraria, astenersi o, addirittura, com’è successo per l’assestamento di bilancio, non partecipare ai lavori. In fondo non si tratta di un tema su cui il Consiglio Comunale ha competenza, ma parlare di tutto per non parlare d’amore è un classico della politica contemporanea. Magari la prossima volta chiederanno di parlare della Striscia di Gaza o dell’Ucraina. E’ importante dichiararsi su questo? Lo è, anche per capire da chi siamo rappresentati in Sala Bernarda, ma la vera domanda è: serve alla città quanto una direzione chiara sulle mense o sulla sicurezza sempre più precaria? E’ ovviamente una domanda retorica.
Il primum vivere deinde philosophari, andrebbe suggerito ai consiglieri comunali, declinato nell’occuparsi, più che alle maratone oratorie sulle grandi questioni etiche (philosophari), più modestamente lavorare sui problemi non risolti della città.
P.S. Anche ieri in piazza Biade il solito mendicante molesto ha minacciato un barista e gli episodi vanno da questo a peggio. Ma da sinistra mozioni sulla sicurezza delle nostre famiglie, dei nostri anziani, delle donne e dei nostri ragazzi non ne arrivano.