I days after delle comunali nel Vicentino ci regalano un quadro pop che sul quale vale la pena di fare una qualche riflessione a bocce ferme, in particolare sul secondo turno che ha visto dei ballottaggi che hanno evidenziato come il voto delle Europee non abbia avuto alcun “effetto trascinamento” sul dato locale.
Il Centrodestra è maggioranza, in alcuni casi bulgara, praticamente dappertutto, ma nel test dei candidati sindaci riesce a fare cilecca in centri significativi del territorio. Vediamoli uno per uno nei comuni a doppio turno.
Arzignano
Alessia Bevilacqua, prima cittadina della Lega, si conferma senza problemi al primo turno superando il 70% dei consensi nella città del Grifo con una formula peraltro interessante. Solo due liste a sostegno, una civica inedita con i simboli di Bevilacqua Sindaco, Lega e Liga, e Fratelli d’Italia. In questa alchimia che andrebbe studiata a tavolino, il mondo non Meloniano si federa e si presenta con l’intenzione non dichiarata di competere con la destra e la supera ampiamente rovesciando il dato delle Europee. Sconfitta netta invece per il Centrosinistra che aveva investito sul sindaco uscente di Montorso, Diego Zaffari (PD) e risultato inferiore alle aspettative anche per Nicolò Sterle (Forza Italia) che entra in consiglio da solo in opposizione. Il modello Arzignano, al netto della frattura con i berlusconiani che ha ragioni tutte locali, è tecnicamente una formula che dovrebbe essere oggetto di seria valutazione per un centrodestra che torna a fare politica invece che litigi e prove muscolari con FdI in spolvero.
Bassano del Grappa
Era il comune più intrigante per gli analisti, con un centrodestra spaccato in due tra Nicola Finco, che mesi fa si era inventato un allargamento al centro della coalizione, mettendo in atto un campo largo al contrario con la partecipazione di Italia Viva e Democrazia Cristiana, e la sindaca uscente Elena Pavan che ha trovato il supporto di FdI e di un paio di civiche di sostegno. In pratica le Primarie del Centrodestra, vinte da Nicola Finco che al primo turno ha lasciato indietro la sua ex pupilla. Al ballottaggio Finco insiste nella sfida interna e si apparenta con i meloniani e Impegno per Bassano di Roberto Marin, ma lascia fuori Pavan & C., mentre Campagnolo imbarca i giovani del preside Zen. Il risultato è di misura, ma Nicola Finco è il nuovo sindaco di Bassano con una coalizione che va da Fratelli d’Italia a Italia Viva.
Schio
Sembrava vittoriosa la macchina da guerra che aveva messo insieme Cristiano Eberle, ma non ce l’ha fatta a battere Valter Orsi e Cristina Marigo, nonostante la candidata civica abbia cortesemente rifiutato l’apparentamento a destra. Vittoria netta del civismo che condanna il centrosinistra all’opposizione per un altro mandato e assenza politica, di fatto, del Centrodestra dei partiti. Alex Cioni, candidato sindaco di FdI ottiene un buon risultato ma, per il momento, siede accanto al Centrosinistra fra i banchi dell’opposizione. Resta da vedere che tipo di rapporto nascerà tra una minoranza potenzialmente collaborativa e la maggioranza civica. Imbarazzante l’assenza di Lega e Forza Italia, dispersi nel civismo di Orsi & C.
Valdagno
Maurizio Zordan vince di netto al ballottaggio su Alessandro Burtini bocciato per la seconda volta. Un risultato costruito metro per metro dall’imprenditore valdagnese, il primo a partire molti mesi fa verso la conquista del comune. Ha tenuto duro rispetto alle sirene della nomenklatura PD e si è rivolto agli elettori che avevano voglia di voltar pagina, mentre Burtini ha pagato l’errore di non aver saputo mettere insieme tutto il centrodestra, di fatto e di diritto, e aver sottovalutato che l’elemento novità era essenziale per i suoi concittadini. Il messaggio che arriva dalle urne è che la richiesta di voltare pagina l’ha interpretata meglio Zordan di Burtini. Nonostante alle Europee il Centrodestra sia stato confermato maggioranza.
Montecchio Maggiore
Anche qui doveva finire 60 a 40 per il Centrodestra, che schierava Milena Cecchetto, il sindaco dei grandi progetti approvati come Ospedale, Pedemontana e Stazione Ferroviaria, le Europee non lasciavano dubbi, ma la civica di Gianfranco Trapula, ormai ex Lega, e la candidatura di un uomo come Silvio Parise, storicamente centrista e da sempre elettore di centrodestra hanno fatto la differenza e rovesciato i pronostici. Montecchio è l’esempio, al contrario di Arzignano, da studiare per capire gli errori del Centrodestra e farsi due appunti per la prossima occasione. Diversamente da Bassano, dove Pavan e le sue civiche non hanno fatto accordi con il centrosinistra e sono rimasti alla finestra al ballottaggio, a Montecchio Trapula attraversa il Rubicone con grande scioltezza e chiude in tempo zero l’accordo con Silvio Parise e confonde i progressisti con l’acqua del Po. Insomma quando pezzi di centrodestra vanno con l’avversario, il centrosinistra vince.
Consigli non richiesti
Il Centrosinistra in realtà perde a Valdagno, a Schio, a Bassano, ad Arzignano e vince a Montecchio con l’aiuto dei dissidenti del Centrodestra. Da una parte il PD dovrebbe riflettere sulla scelta dei candidati sindaci, perchè è evidente che se ha bisogno di andare a fare scouting a destra significa che la sua classe dirigente indigena non è competitiva, e la supponenza o l’inadeguatezza sono due difetti che in queste elezioni si sono viste con chiarezza.
Il Centrodestra, che vince davvero a Bassano e ad Arzignano, dovrebbe smetterla di litigare al suo interno e pensare che si vince perchè ieri si votava Salvini e oggi Meloni. Queste sono solo le fantasie degli amatoriali della politica. Si vince quando la strategia e chiara e le candidature sono condivise, non si vince sul vento del Centrodestra che sì, soffia forte, ma non travolge i nostri campanili quando si tratta di scegliere il sindaco. Insomma, se a Bassano non ci si divideva, Finco sarebbe stato sindaco al primo turno, a Montecchio la Cecchetto avrebbe vinto con magari Trapula e Parise in giunta e se a Valdagno e Schio si fosse imboccata la strada di una candidatura nuova e forte, facendo un investimento sul futuro, forse oggi il quadro sarebbe più coerente con i successi delle Europee e l’astensione sarebbe stata inferiore.
Diversamente, da una parte e dall’altra, la classe dirigente della politica rischia di assomigliare più al Gruppo TNT di Magnus & Bunker anzichè al meglio della società.