Una lettera che smonta l’aumento delle mense

Di solito i provvedimenti approvati dalla Giunta vengono contestati e “smontati” dalle minoranze. E qui viene facile pensare, maliziosamente, che nel teatrino della politica, il gioco delle parti prevalga sulla sincera ricerca della scelta migliore per il cittadino.

La maggioranza cerca di motivare le sue scelte come le migliori nell’interesse generale, mentre la minoranza tende al “no” a prescindere perché sostiene che, a parti invertite, avrebbe preso decisioni migliori. In pratica un confronto fra sordi, la scomparsa del criterio che nel 900 delle democrazie si chiamava ricerca della sintesi e, più volgarmente piccoli escamotage acchiappavoti.

In questo caso la vera opposizione la sta facendo qualche genitore che attiva petizioni che risvegliano il dissenso con dimensioni da Taylor Swift – 2000 firme nel sito del Comune in un giorno la dice lunga – e una lettera che abbiamo intercettato inviata all’aristocrazia di Palazzo Trissino, che mette in evidenza, con scientifica precisione, tutti gli errori di un provvedimento che sta causando forti imbarazzi nel Centrosinistra. Senza entrare nei dettagli e lasciando al lettore libertà di interpretazione, abbiamo deciso di pubblicarla. Ecco il testo.

 

“in vista dell’incontro che si terrà nei prossimi giorni con l’amministrazione comunale avente come tema un confronto sui punti critici della riforma delle tariffe mensa deliberate di recente al fine di concordare dei possibili correttivi a tale sistema, come comitato genitori facciamo presente quanto segue:

1°punto:

in primis si fa presente che le  nuove tariffe mensa scolastica 2024/2025 sono state approvate con delibera di Giunta Comunale in data 2 agosto 2024.

Il Termine ordinario di approvazione delle nuove tariffe è fissato al 15 Marzo 2024 ( termine approvazione bilancio di previsione 2024-2026).

Il termine speciale di modifica tariffe in sede di salvaguardia equilibri di bilancio invece è fissato 31/07/2024.

Considerato lo sforamento del termine, l’applicabilità delle nuove tariffe è dal 1 Gennaio 2025 e non da settembre 2024.

Motivazioni:
L’ art. 1, comma 169, della legge n. 296 del 2006, prevede che “gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione (15 marzo). Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all’inizio dell’esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1°gennaio dell’anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno”.

Il termine ultimo per l’approvazione del bilancio di previsione 2024/2026 è scaduto il 15 Marzo 2024 ed entro tale termine non sono state approvate nuove tariffe del servizio mensa a domanda individuale.

Il principio secondo cui le aliquote e le tariffe dei tributi locali devono essere approvate entro la data stabilita per l’adozione del bilancio di previsione ( per l’anno 2024 è il 15 Marzo 2024) incontra, un’espressa deroga nell’art. 193 del TUEL, che ha introdotto la possibilità di modificarle in concomitanza con la manovra che l’ente locale deve effettuare in caso di accertamento negativo circa il permanere degli equilibri di bilancio.

In particolare, detto art. 193 prevede, al comma 2, tra l’altro, che “con periodicità stabilita dal regolamento di contabilità dell’ente locale, e comunque almeno una volta entro il 31 luglio di ciascun anno, l’organo consiliare provvede con delibera a dare atto del permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, ad adottare, contestualmente: a) le misure necessarie a ripristinare il pareggio qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di gestione o di amministrazione, per squilibrio della gestione di competenza, di cassa ovvero della gestione dei residui”. In tale contesto, il successivo comma 3, ultimo periodo, dello stesso art. 193 dispone che “per il ripristino degli equilibri di bilancio e in deroga all’articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, l’ente può modificare le tariffe e le aliquote relative ai tributi di propria competenza entro la data di cui al comma 2”.

Sulla necessità che la variazione delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali, operata al fine di assicurare la salvaguardia degli equilibri di bilancio, intervenga entro il termine stabilito dall’art. 193 del TUEL ( 31 luglio), si è pronunciata anche la Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Lombardia, nella deliberazione n. 332 del 15 ottobre 2015, con la quale è stato precisato che “la deliberazione di determinazione delle aliquote […] deve essere adottata prima dell’approvazione del bilancio di previsione e le aliquote possono essere variate successivamente solo in occasione della salvaguardia degli equilibri di bilancio, secondo i termini, le modalità e le condizioni delineate dall’art. 193 del TUEL, al solo fine di garantire l’osservanza dell’equilibrio di bilancio”.

Orbene nel caso di  specie il Comune di Vicenza, in sede di assestamento di bilancio e salvaguardia degli equilibri con Delibera 50 del Consiglio  comunale del 9 luglio 2024 ha reso noto:
“la necessità, per quanto concerne il servizio mensa ed il trasporto scolastico, di prevedere un adeguamento delle tariffe all’inflazione al fine di dare copertura finanziaria ai maggiori costi del servizio; i dettagli saranno definiti in prossimità del nuovo anno scolastico in riferimento alla gara che dovrà essere espletata entro il corrente esercizio. I relativi stanziamenti di entrata saranno pertanto definiti in corso d’anno.”

Con deliberazione di Giunta del 2 Agosto sono state ridefinite le tariffe mensa immediatamente applicabili dall’anno scolastico 2024/2025.

Essendo la delibera di Giunta di ridefinizione delle tariffe stata emanata in data 2 Agosto 2024 ( come da Comunicato)  risulta decorso il termine fissato dall’art. 193, comma 2, del TUEL (31 luglio).
Ne consegue che  qualora venga accertata la necessità di un’operazione di riequilibrio, l’ente locale dovrà ricorrere, con riferimento all’esercizio finanziario in corso, a misure di risanamento diverse dall’aumento delle aliquote e delle tariffe dei tributi comunali. Diversamente opinando, del resto, si finirebbe per riconoscere la legittimità di ogni deliberazione di modifica delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali, a prescindere dalla data di approvazione della stessa e solo a condizione che essa sia stata adottata al fine di ripristinare gli equilibri di bilancio. Ciò comporterebbe un’evidente violazione del principio di certezza del diritto, in quanto verrebbe a mancare qualsiasi riferimento temporale certo per l’individuazione delle aliquote applicabili per ciascun anno di imposta.
In altri termini il Comune di Vicenza si è avvalso della facoltà di rettificare le tariffe del servizio mensa al fine dell’equilibrio di bilancio utilizzando la procedura prevista dall’art 193 del Tuel, demandando le modifiche delle stesse ad un atto successivo alla scadenza del termine ( 31 luglio).

Ne consegue che essendo le nuove tariffe state emanate con delibera di Giunta in data 2 agosto 2024, le stesse non possono essere immediatamente applicabili ( per violazione di legge) se non dal primo gennaio 2025 essendo state emanate oltre il termine finale straordinariamente previsto ( 31 luglio).

2° punto:

In secondo luogo chiediamo che ci vengano forniti, prima dell’incontro, i seguenti dati :
costo complessivo servizio mensa anno scolastico 2023/2024,
spesa complessiva sostenuta dal Comune di Vicenza a parziale copertura del servizio mensa 2023/2024, costo complessivo servizio mensa preventivato anno scolastico 2024/2025, spesa complessiva preventivata a parziale copertura del servizio mensa a carico del comune di Vicenza per l’anno scolastico 2024/2025.

Confidiamo nella vostra collaborazione a fornire tali dati in un’ottica di trasparenza, quale punto di partenza per poter discutere con dati alla mano della possibile rivisitazione delle tariffe appena deliberate (valevoli in ogni caso non prima dell’1 gennaio 2025 per i motivi esplicitati al primo punto).

È infatti un nostro diritto di cittadini conoscere quanto ha deciso di investire l’amministrazione comunale attuale nelle politiche sociali nello specifico nel sostegno alle famiglie e alla scuola pubblica”.

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