Nordio sulla situazione delle carceri (DIRE)

Carcere, Nordio: Ecco come stiamo rimpolpando organici in Veneto
Il ministro replica a IV e elenca carenza ma anche procedure per rinforzi
A Italia Viva che, con Roberto Giachetti, segnala un lungo elenco di “criticità organiche e strutturali” nelle carceri del Veneto, il Guardasigilli Carlo Nordio risponde a suon di dati. La Dire li ripota nel dettaglio. Sul personale, il ministero assicura “forte attenzione alle esigenze di garantire un efficace turnover” essendo “indubbie le criticità indicate e derivanti da organici ridotti o comunque fortemente limitati”. Ma ricorda che la “riduzione complessiva degli organici operata dalla cosiddetta legge Madia e rivista da successivi interventi normativi ha rimodulato al ribasso la dotazione complessiva del corpo della Polizia penitenziaria, e su cui andrà, evidentemente, reimpostata una politica di implementazione”. In questo senso opera la finanziaria e nel quinquennio 2021-2025 è autorizzata, oltre al turnover, l’assunzione straordinaria di 2.804 agenti. Il ministero della Giustizia, poi, a luglio ha fissato le nuove dotazioni organiche e l’organico di Polizia penitenziaria previsto per il provveditorato regionale del Triveneto è di 2.659 unità, con un incremento di 44 agenti da assegnare a “tutti gli istituti penitenziari del distretto”.

Poi Nordio, nella risposta scritta depositata agli atti della Camera di ieri, scende nel dettaglio. Al netto delle operazioni di entrate e uscita delle diverse figure del personale, le cose stanno così. Nel carcere di Vicenza, a fronte di un organico previsto di 187 unità, ce ne sono 190. Le carenze maggiori si rilevano nei funzionari (-1), ispettori (-12) e sovrintendenti (-34) mentre per agenti-assistenti c’è un esubero di 53 unità. Nel carcere di Treviso, 141 unità su un organico di 165: la carenza di 24 unità si rileva nel ruolo dei funzionari (-2), degli ispettori (-9) e dei sovrintendenti (-24); per agenti-assistenti c’è un esubero di 18 unità.Il carcere di Belluno prevede un organico di in 95 unità, ma ora è a 78: la carenza di 17 unità si rileva nel ruolo dei funzionari (-2), degli ispettori (-6), dei sovrintendenti (-7) e degli agenti-assistenti (-2). Nella casa di reclusione di Padova, a fronte di un organico previsto in 389 unità, ne risultano presenti 313: la carenza di 76 unità si rileva nel ruolo dei funzionari (-1), degli ispettori (-21) e dei sovrintendenti (-70); per agenti-assistenti, di contro, risulta un esubero di 17 unità. Quanto alla casa circondariale di Padova, a fronte di un organico previsto in 139 unità, ne risultano presenti 130: la carenza è quindi di nove unità e si rileva nel ruolo dei funzionari (-1), degli ispettori (-7) e dei sovrintendenti (-9); per agenti/assistenti, c’è un esubero di complessive 25 unità. La casa di reclusione femminile di Venezia Giudecca, a fronte di un organico previsto in 135 unità, ne vede presenti 124: la carenza di 11 unità si rileva nel ruolo dei funzionari (-2), degli ispettori (-13) e dei sovrintendenti (-10); per agenti-assistenti c’è un esubero di 28 unità.

La casa circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore, a fronte di un organico previsto in 174 unità, ne vede presenti 161: la carenza è quindi pari a 13 unità e si rileva nel ruolo dei funzionari (-1), degli ispettori (-7) e dei sovrintendenti (-35); per agenti/assistenti, esubero di 32 unità. Il carcere di Rovigo, a fronte di un organico previsto in 123 unità, ne vede presenti 121: mancano funzionari (-2), ispettori (-4) e sovrintendenti (-11); per agenti-assistenti, risulta un esubero di 13 unità. La casa circondariale di Verona, a fronte di un organico previsto in 380 unità, ne vede presenti 315: la carenza è quindi di 65 unità e si rileva nel ruolo dei funzionari (-2), degli ispettori (-20) e dei sovrintendenti (-54); per agenti-assistenti, di contro, risulta un esubero di 44 unità.
– “Al fine di mitigare le criticità evidenziate, sono state attivate plurime procedure concorsuali”, dice Nordio. In particolare, per i funzionari, è in corso il concorso pubblico da 132 posti. Per gli ispettori, è in essere il concorso interno, per titoli, per 691 posti e l’organico degli istituti penitenziari del Veneto ha registrato un incremento di 10 unità a Vicenza, due a Treviso, una a Belluno, cinque a Padova (casa di reclusione), e altri due sempre a Padova (casa circondariale), tre a Venezia Giudecca, quattro alla casa circondariale di Venezia, due a Rovigo e 14 a Verona. Ed è in corso una ulteriore procedura per 411 posti. Per I sovrintendenti, altro concorso per 583 posti, e di questi quattro andranno a Vicenza, quattro Treviso, due a Belluno, 11 alla casa di reclusione di Padova, tre alla casa circondariale di Padova, cinque alla casa di reclusione di Venezia Giudecca, tre alla casa circondariale di Venezia ed otto alla casa circondariale di Verona.
Per agenti-assistenti, Nordio evidenzia che a luglio ne sono andati otti in più alla casa circondariale di Vicenza, 20 a Treviso, due a Padova, cinque a Venezia, nove a Rovigo, cinque a Verona e cinque alla casa di reclusione di Padova. Per la dirigenza entro l’anno, si provvederà all’assegnazione degli incarichi dei nuovi dirigenti penitenziari attualmente impegnati nel corso di formazione.
SOVRAFFOLLAMENTO, NORDIO: IN VENETO STIAMO INTERVENENDO
ENTRO IL 2026 NUOVO PADIGLIONE DA 80 POSTI A TREVISOPer le carceri del Veneto sono state intraprese “iniziative per il miglioramento delle condizioni di manutenzione”, ma anche azioni e progetti “per implementare nuovi spazi trattamentali destinati ad attività formative, scolastiche, lavorative, sanitarie, di socialità, sportive, culturali o ricreative”. Lo ha detto il Guardasigilli Carlo Nordio, rispondendo ad Iv. In particolare, progetti a Vicenza (impianti di sicurezza, illuminazione, risanamento conser vativo del muro di cinta e delle garitte, ristrutturazione della caserma agenti e del detentivo) e a Verona (rifacimento coperture edifici).

Quanto al al sovraffollamento, “si evidenzia che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al fine di fronteggiarne l’urgenza, oltre a continuare l’attività di riqualificazione del patrimonio edilizio, è costantemente impegnato in un piano d’intervento teso ad aumentare il numero dei posti regolamentari, sia mediante il recupero di quanto già disponibile, sia attraverso l’edificazione di nuovi corpi di fabbrica in complessi esistenti, ovvero ancora attraverso la realizzazione di nuovi padiglioni detentivi in comprensori già sedi penitenziarie”, specifica Nordio. In particolare, presso la casa circondariale Rovigo è prevista la realizzazione, entro il 2026, di un nuovo padiglione da 80 posti “ad alta vocazione trattamentale”.Per i percorsi riabilitativi, Nordio cita le attività del carcere di Verona. In particolare, sarà attivato il programma Gol 4 (garanzia occupabilità lavoratori) con corsi professionalizzanti e tirocini di formazione retribuiti di 240 ore; sono presenti corsi di scuola superiore a indirizzo alberghiero e odontotecnico, un laboratorio di sartoria, una falegnameria, un forno, un canile e una scuderia per cavalli curati dalle associazioni di volontariato. “Sono in corso, inoltre, contatti con varie cooperative sociali al fine di creare nuovi sbocchi per il lavoro intramurario”.

Quanto al tasso di affollamento nel distretto del Triveneto, a metà dello scorso settembre nei 16 istituti penitenziari erano presenti 3.653 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 2.931 posti (66 non disponibili a vario titolo) e un rapportopresenti-posti al 127,50%. Nella casa circondariale di Verona, c’erano 550 detenuti, 53 donne, a fronte di una capienza da 335 posti (indice affollamento 168,20%). Per la casa circondariale di Verona si è intervenuti “con provvedimento di sfollamento” l’1 marzo 2023. Nordio evidenzia poi che “allo stato, in tutti gli istituti penitenziari è assicurata la presenza di uno psichiatra o di un servizio psichiatrico diversamente articolato in relazione alla tipologia dell’istituto e ai bisogni di salute della popolazione detenuta ivi presente. L’obiettivo perseguito è individuare, possibilmente fin dall’ingresso, le persone con disagio, con patologia psichiatrica o con rischio suicidario, per attivare immediate azioni di sostegno e concordare con l’azienda sanitaria locale gli interventi sanitari, sociali, psicologici, educativi, culturali e informativi di cui il detenuto può usufruire”. I tentativi di suicidio di detenuti ospitati nella casa circondariale di Verona hanno contato eventi nel 2022 e 27 entro lo scorso 14 settembre.

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