Caro mense: la lettera dell’assessore alle famiglie

Ecco la lettera in cui l’assessore all’Istruzione ha comunicato alle famiglie di Vicenza le ragioni dell’aumento delle tariffe dei pasti scolastici

”Vicenza, 9 agosto 2024

Oggetto: lettera dell’ Assessore Selmo ai genitori dei bambini che usufruiscono della
mensa comunale

Gentilissimi Genitori,

ho ritenuto importante scrivervi questa lettera con la speranza che possa spiegare alcuni passaggi fondamentali che hanno portato questa amministrazione ad adeguare le tariffe che, come avrete avuto modo di verificare nel corso degli anni, sono ferme dal 2018. Il punto focale sul quale è basata questa decisione – presa dopo un lungo periodo di analisi e sicuramente non a cuor leggero – è l’evidente e ormai stabilizzato aumento del costo delle materie prime, del lavoro e delle forniture necessarie per garantire il servizio. Aumenti con i quali ogni cittadino si confronta ogni qual volta si reca a fare la spesa constatando che ciò che nel lontano 2018 aveva un costo, oggi è pesantemente aumentato. E più si prendono a riferimento gli alimenti di base, il pane, la pasta, le patate, la verdura, l’olio, gli alimenti con i quali vengono prodotti i pasti dei nostri bambini, più questo aumento è stato significativo, arrivando a punte di oltre il 300%. Per cui di fronte ad aumenti così pesanti era impossibile poter continuare a garantire il servizio nella sua totalità senza un aggiornamento delle tariffe. Provo a spiegarmi con il supporto dei numeri: come saprete, ad esempio, il servizio mensa per le scuole dell’infanzia è garantito attraverso il nostro apprezzato centro cottura, dove l’aumento delle materie prime ha portato complessivamente il costo vivo di produzione di un singolo pasto a 6,30 euro. Anche con questa nuova tariffazione, quindi, non si va a coprire l’intero costo del pasto e rimarrà in capo all’Amministrazione (e quindi a tutti i cittadini tramite la fiscalità generale) un onere importante per garantire il servizio. Era però ormai del tutto insostenibile procedere mantenendo tariffe che erano pari a meno del 10% dei costi, come quelle di 0,56 euro a pasto per la fascia sotto i 5.000 euro di ISEE per le scuole dell’Infanzia e 0,80 per la scuola Primaria.

A ciò si aggiunge un altro elemento di difficoltà, che non dipende dalla nostra volontà, ma che influisce sull’aumento dei costi: il fatto che nelle scuole dell’infanzia statale il personale scolastico ausiliario, da settembre, non si occuperà più dello scodellamento dei pasti obbligando l’Amministrazione a impegnare ulteriori 400.000 euro circa per pagare la cooperativa che si occuperà di questo servizio.

Alla luce di questa situazione economica decisamente critica si è però deciso di modificare radicalmente l’impianto di organizzazione del servizio. Abbiamo quindi deciso di passare da 3 fasce ISEE precedenti a ben 9 fasce inserendo un vero e proprio principio di progressività nel costo.

Perché crediamo sia necessario garantire una maggiore equità per il cittadino. Con il sistema precedente, chi aveva un ISEE superiore a 12.825,09 pagava la quota massima pari a 3,35 euro per la scuola dell’Infanzia e 3,74 per la scuola primaria. Ecco, ora la soglia massima ISEE è stata alzata a 40mila euro, creando molte altre fasce inferiori chepagheranno proporzionalmente il costo del pasto.

La decisione poi di passare da tariffe giornaliere ad una tariffa annua consentirà di evitare il triste e spiacevole fenomeno dell’evasione diventando così un ulteriore valore di equità tra tutti coloro che si servono di questo servizio. Non si tratta infatti di pagare il singolo pasto, ma di usufruire di un servizio complessivo, che comprende il personale addetto alla preparazione, al trasporto e allo “scodellamento”: tutti costi incomprimibili in caso di assenza.

Siamo consapevoli d’altra parte che per alcune famiglie risulta particolarmente complicato anticipare l’intero costo del servizio in un unico pagamento, abbiamo pertanto deciso di dare la possibilità di dilazionare i versamenti in 5 rate, ogni due mesi.

Tornando poi al tema delle tariffe, volevo fare un ultimo passaggio con la speranza di farvi capire come l’Amministrazione Comunale ha affrontato il tema con l’obiettivo di contenere il più possibile l’impatto sulle famiglie, di fronte alla necessità di far quadrare i conti e andando a rendere il sistema quanto più equo possibile. Ed è per questo che abbiamo voluto confrontarci con le altre città capoluogo di Provincia del Veneto e con le medie nazionali. Una ricognizione che ha dimostrato quanto anche queste nuove tariffe in realtà siano molto contenute rispetto alle medie.

Se partiamo infatti con i numeri della Scuola dell’Infanzia le nostre tariffe andranno da 1,5 euro a pasto per la soglia ISEE minima a 6 euro a pasto per chi ha un Isee superiore a 40mila euro o residente fuori comune.

Se guardiamo a Padova, per esempio, la forbice va dai 2,25 euro a 8,06 euro. In altre parole, proprio per dimostrare lo spirito di giusta proporzionalità del nuovo sistema, le famiglie in fascia ISEE media, ossia le più numerose, pagheranno un importo di poco differente rispetto a quei 3,35 o 3,74 euro che già pagavano nel corso di questi anni.

Scusate se sono stato prolisso ma credetemi, vorrei con questa lettera dimostrarvi quanto a cuore abbia questa situazione e quanto difficile sia stato prendere una decisione che comunque non era più possibile rimandare.

Augurandomi di avervi fatto cosa gradita, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Ricordo inoltre che per ogni domanda amministrativa e tecnica sul funzionamento del servizio è a disposizione il personale del Servizio Istruzione alla e-mail schoolnet@comune.vicenza.it e al tel. 0444/222135.

L’Assessore all’Istruzione
Comune di Vicenza
Giovanni Selmo”

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