Indice di sportività nelle province. Il commento all’analisi del Sole24Ore

Qualche giorno fa é stata pubblicata dal Sole24Ore, la classifica finale che, in base alla graduatoria 2024 basata su 35 indicatori, determina il vincitore delle Province italiane con il miglior indice di sportività. Bergamo conquista la prima piazza, seguita da Trento e Genova. Stabili le grandi città “sportive”, Bologna e Milano, sorpresa positiva per Roma che entra nella top ten.Vicenza perde qualche posto rispetto ad altri anni e si ferma nella 17ma posizione.
Divario ancora molto ampio tra Nord e Sud, Napoli e Bari dal 44mo al 60mo posto, Palermo al 77mo. L’indice che misura qualità e diffusione dello sport a livello provinciale, si basa su 35 indicatori divisi in macro categorie : strutture e organizzazione del sistema, enti di promozione, eventi, praticabilità dello sport, investimenti, risultati alle Olimpiadi, sport di squadra, discipline individuali, sport ed imprenditoria, realtà sociale.
Le 4 macro categorie sono : struttura sportiva, sport di squadra, sport individuali, sport e società.
Si tiene conto della fascia di età 6-75 anni, e per ogni indicatore viene stilata la classifica delle 107 province, tenendo conto del diverso peso attribuito ai singoli indicatori. I dati fanno riferimento al 2023, e per gli sport agonistici individuali e di squadra la stagione 23/24.
Vicenza e provincia perdono 11 posizioni, dal 6° al 17° posto.
Ma cosa colpisce della posizione della nostra provincia, all’interno degli indicatori? Di certo non il declassamento dovuto ai risultati del calcio e di qualche altro sport di squadra,
non si eccelle per quel che riguarda l’indice sugli sport paralimpici, ma balza agli occhi due parametri “negativi” di rilievo : gli investimenti nello sport (98° posto) e il rapporto tra sport e sociale.
Non sono due temi qualsiasi, perché sono a nostro avviso i fondamenti di una politica sportiva. Da anni sosteniamo che le amministrazioni locali non osservano i minimi criteri di una politica sportiva, intesa come elemento strutturale per la crescita di una Città o di una provincia, se ne vogliamo moltiplicare i termini. Non intendiamo come azioni, i classici interventi di manutenzione o quant’altro si possa fare per gli impianti, ma di iniziative che hanno come scopo un dialogo continuo con il mondo delle aziende e con il sociale. Questo, normalmente, non avviene, sia per un volere diverso, sia per incapacità di trovare argomenti da proporre al mondo, per esempio, degli imprenditori. Vicenza latita da questo punto di vista. Non vi è una visione concreta di come può diventare una città “sportiva’. E i risultati si notano.Non ci sono.Non abbiamo squadre e società di eccellenza in alcuna disciplina, se non alcuni casi che si contano su una mano.
Non abbiamo eventi o manifestazioni sportive di livello nazionale o internazionale che attraggano sponsor, aziende, pubblico, media, se non anche in questo caso pochissimi esempi.
Il rapporto con il sociale è trascurato, se non inesistente. Sport e società vuol dire ascoltare le esigenze di chi non ha possibilità di inserirsi nel mondo sportivo e includerlo.Tutte questioni complesse, che abbisognano di competenze in politica sportiva, una materia che non dev’essere considerata,a nostro avviso, la cenerentola delle politiche pubbliche.
Antonio Buglione
#SportiviperVicenza

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