Le predazioni dei lupi nelle montagne vicentine continuano incessantemente

Paolo Dalla Palma, Malga Mazze Superiori: “Non sono riuscito a proteggere Minnie e con lei il lupo ha portato via la nostra fiducia nel territorio in cui lavoriamo ed oltre 60 mila euro di produzione”

“Da sei anni sono impegnato a Malga Mazze Superiori non solo con il mio lavoro di allevatore e malghese, ma anche nel “servizio lupi”, per tenere i numerosi carnivori presenti nelle montagne vicentine alla larga dai miei animali. Questa volta, però, non ci sono riuscito e la mia Minnie è stata sbranata da un lupo mentre pascolava nella malga che gestisco con la mia famiglia, Malga Mazze Superiori, a Lugo di Vicenza”. Con queste parole Paolo Dalla Palma dell’azienda agricola El Tabaro di Enego, che gestisce Malga Mazze Superiori racconta quanto accaduto nei giorni scorsi, in una notte come tante altre, in cui il sonno viene rotto dall’esigenza di sorvegliare gli animali, come se il lavoro di malghese non fosse già sufficientemente duro.

“Ogni notte con la mia auto percorro il pascolo – prosegue Dalla Palma – ma, evidentemente, la sorveglianza non sempre funziona. Ciò che addolora è che gli animalisti sono tutti dalla parte dei predatori, non solo i lupi, ma non pensano affatto alle prede, che sono moltissime. Allevando la Burlina abbiamo fatto una scelta coraggiosa, in quanto si tratta di un animale non particolarmente produttivo, ma in grado di produrre un latte di qualità. L’azienda El Tabaro, che rappresento, infatti, è fermamente convinta che sia giusto assicurare la biodiversità, anche continuando ad allevare le razze a limitata diffusione, come la Burlina”.

I numeri relativi alla diffusione della razza Burlina, infatti, sono decisamente modesti, in quanto si parla di poco più di 400 esemplari limitati all’Altopiano di Asiago ed al Grappa, quindi alle province di Vicenza e Treviso, mentre per il lupo si stima che gli esemplari siano oltre 3000. Nel censimento del 1931 la consistenza della popolazione di Burlina raggiungeva i 15 mila capi in Veneto. Oggi i 16 allevamenti che si dedicano all’allevamento della razza contano solamente 431 capi, stando alla rilevazione dell’Associazione italiana allevatori del 2022.

Il danno patito dall’azienda agricola El Tabaro non è soltanto affettivo, naturalmente. Trattandosi di un allevamento di animali da reddito, infatti, c’è anche una perdita da stimare, tanto più che il capo predato, Minnie, aveva meno di un anno d’età, quindi una lunga carriera davanti.

“La morte di Minnie è stata per me una grande sconfitta, perché non sono stato in grado di garantirle la sicurezza notturna al pascolo. È innegabile, poi, il danno economico per l’impresa – conclude Dalla Palma – in quanto questo animale era all’inizio della sua carriera, quindi aveva un avvenire produttivo piuttosto lungo. Considerando la media di altri capi equivalenti per caratteristiche, infatti, avrebbe potuto fare almeno otto parti e produrre, in otto anni oltre 40 mila kg di latte, con una media di 5000 kg annui di produzione. Una produzione che sarebbe stata interamente dedicata alla produzione dei nostri formaggi, dal burro alla ricotta, passando per i formaggi più tradizionalmente apprezzati e caratteristici del territorio, dai freschi allo stravecchio. Una carriera, facendo una stima non troppo approssimativa, che potrebbe aggirarsi, in otto anni di carriera, attorno ai 60 mila euro, senza considerare il fatto che Minnie avrebbe dato vita a dei vitelli che avrebbero poi garantito la continuità di questo ciclo”.

 

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