Ne resteranno solo due

Alle prossime Regionali il PD conta di esprimere due consiglieri a Vicenza. Data per vincente l’uscente Chiara Luisetto, chi staccherà con lei il biglietto per Venezia?

 

La candidatura di Chiara Luisetto è già ufficiale. Fonti certificate ce lo confermano e pare che l’attuale consigliera dem sia già al lavoro sulle preferenze. Stiamo parlando di elezioni regionali, ovviamente, perchè il countdown, finita l’estate più calda di sempre, è già iniziato e a tutte le latitudini. Il Veneto andrà, molto probabilmente, al voto tra settembre e ottobre del prossimo anno quindi gli aspiranti stanno già scaldando i motori, si gli uscenti che le possibili new entry.

A guardare i numeri, il Partito Democratico, contando sul fatto che non ci sarà Luca Zaia a guidare il centrodestra ma, con ogni probabilità, un candidato di Fratelli d’Italia, oggi azionista di maggioranza della coalizione, aspira a percentuali a doppia cifra mettendo insieme profili conosciuti sul territorio, sindaci, assessori o consiglieri comunali, per impostare un modulo che rastrelli consenso anche oltre il voto di opinione. Tra il 17 e il 20%, si dice, che significa due consiglieri regionali dem eletti a Vicenza con ragionevole certezza. E allora, dietro alla Luisetto pigliatutto si apre la competizione per staccare il biglietto per Venezia. Le bocche al momento sono abbastanza cucite, ma i nomi girano lo stesso. Fra i più accreditati si fa quello di Diego Zaffari, a lungo sindaco di Montorso che pochi mesi fa ha sfidato, senza successo, la falange leghista della fortissima prima cittadina di Arzignano, Alessia Bevilacqua e che aspira a ripetere i fasti del passato di Stefano Fracasso nella Valle del Chiampo. Un altro sfidante che potremmo trovare nei manifesti l’anno prossimo è Roberto Campagnolo, candidato sindaco del campo largo bassanese che ha sfiorato la vittoria sconfitto al ballottaggio da Nicola Finco. Nell’Alto Vicentino potrebbero scendere in pista Marco Guzzonato, sindaco di Marano Vicentino, che rappresenta l’area più politicamente a sinistra del mondo dem che però potrebbe trovarsi a competere nello stesso contesto territoriale con il campione di preferenze a Schio, Carlo Cunegato. Scendendo poi verso il Capoluogo, potrebbe arrivare anche la candidatura dell’ex sindaco di Torri di Quartesolo, Diego Marchioro, o il primo cittadino di Val Liona, Maurizio Fipponi, ma qualcuno sta pensando anche a Giusy Armiletti, fino a giugno scorso sindaco di Dueville.

Per la serie a volte ritornano si fa anche il nome di Giancarlo Acerbi, l’ultimo sindaco PD di Valdagno, oggi ritirato a scrivere libri ma che potrebbe essere una buona carta da giocare per i dem che sono riusciti a perdere nella città laniera non tanto contro il centrodestra, ma contro un civico come Maurizio Zordan, che infatti è in lista per le Provinciali della prossima settimana in posizione equidistante da destra e sinistra. Nonostante la narrazione che riguarda Acerbi parli di una specie di Cincinnato tornato ad occuparsi di altro dopo tanti anni di politica, c’è chi conta di chiedergli di tornare in campo con il rito valdagnese dell’ “abbiamo bisogno di te”.

Dulcis in fundo, la città. Vicenza nella precedente tornata regionale aveva assicurato la leadership di Giacomo Possamai, che aveva totalizzato circa 4mila preferenze nel Capoluogo e che gli aveva preparato la strada per la conquista, allora data in salita, per Palazzo Trissino, e adesso potrebbe avere senso lanciare una candidatura autorevole del PD che rappresenti la città. In casa dem circolano delle ipotesi, non ufficiali, che potrebbero portare alla candidatura di Isabella Sala, che avrebbe il profilo giusto per spiazzare qualunque altro collega della provincia: la più votata l’anno scorso alle Comunali, si è fatta apprezzare come assessore al Sociale ai tempi di Achille Variati, oggi relegata ad un ruolo più marginale sotto il profilo delle deleghe – è assessore al Bilancio e l’incidente sulle mense non le ha fatto bene,  anche se ha saputo lasciare al collega Giovanni Selmo tutta la responsabilità della vicenda e tutta la città infuriata sugli aumenti ha dato all’assessore all’Istruzione il volto del gabelliere. Sala può contare quindi su un forte consenso personale in città, ma per attivismo e per lignaggio politico – è pur sempre la figlia di uno dei sindaci più longevi e amati di Vicenza, Giorgio Sala – potrebbe fare bene anche fuori dalle mura.

Ci rimane il punto di domanda su almeno altri due nomi che potrebbero uscire dal cilindro dem. Uno è lo storico sindaco, ora ex, di Santorso Franco Balzi, figura riconosciuta dal mondo del sociale e della sanità dell’Alto Vicentino e potenzialmente temibile per la rete che potrebbe mettere in campo. L’altro è Cristiano Eberle, che ha perso a Schio ma ha costretto al ballottaggio Cristina Marigo, la candidata di Valter Orsi. In fondo i muscoli del commercialista sono ancora freschi di campagna elettorale e farne un’altra potrebbe essere per lui una rivincita intrigante.

La corsa per la seconda poltrona dem al Ferro-Fini è già iniziata  anche se la data delle Elezioni non è ufficiale, così come, sul fronte opposto, c’è ancora chi spera in un gioco di prestigio romano che consenta a Luca Zaia di fare un altro giro di valzer. Ma questa è un’altra storia.

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