Stagione “Eventi al Monte”: giovedì 15 febbraio nuovo appuntamento con Ronzani editore Ospiti Alessandro Mezzena Lona e Lucio Montecchio

Sono Alessandro Mezzena Lona e Lucio Montecchio i protagonisti del nuovo appuntamento di “Intrecci al Monte”, rassegna organizzata a quattro mani con Ronzani editore e inserita nella stagione di cultura e arte “Eventi al Monte”, firmata daFondazione Monte di Pietà di Vicenza e Palazzo del Monte srl con la direzione artistica di Filippo Furlan.

Giovedì 15 febbraio alle 18, nell’antica chiesa di San Vincenzo, in piazza dei Signori, i due scrittori dialogheranno partendo dai temi comuni trattati nelle loro recenti pubblicazioni edite da Ronzani: “Il cuore buio dei miracoli” per Mezzena Lona, scrittore e giornalista, già responsabile delle pagine culturali de “Il Piccolo” di Trieste e tra i massimi esperti dell’opera dello scrittore Dino Buzzati; “Pane e noci” per Montecchio, professore ordinario di Forest pathology e Salute e benessere degli alberi ornamentali all’Università di Padova, attività che lo vede attivo in ogni parte del mondo. Al centro dell’incontro, quindi, le tematiche del cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente, da punti di vista diversi e partendo da episodi che hanno interessato il Veneto negli ultimi decenni. Il tutto declinato attraverso l’arte di raccontare storie, piccole e grandi, l’importanza di conservare la memoria, di custodire i tesori del passato, di non perdere l’idea di comunità che sta attorno sia alla parola scritta che al racconto orale.

Con Mezzena Lona il lettore viene trasportato nelle zone del Veneto, del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia nelle quali, nell’ottobre 2018, si scatenò la tempesta Vaia. È in quelle terre, dove ha vissuto Buzzati, che si dipana la narrazione dello scrittore, spinta dalla ricerca del misterioso manoscritto originale, scomparso da tempo, a cui si sarebbe ispirato il celebre scrittore per creare il suo ultimo libro, “I miracoli di Val Morel”. L’autore riesce nel difficile compito di raccontare persone e fatti realmente esistiti affiancandoli a personaggi inventati, in una sorta di doppio salto mortale letterario assai rischioso ma necessario.

Quella di Montecchio, invece, è una raccolta di fragmenta che restituisce al lettore una riflessione personale sul drastico cambiamento che hanno subito le terre di bonifica del Veneto dal secondo dopoguerra a oggi, frutto di un’industrializzazione inattesa e, per questo, spesso traumatica. Dalla riflessione sulla crisi ambientale seguita a questo fenomeno troppo rapido, traspare la speranza che la strada del progresso così intrapresa possa essere riorientata verso la ricerca di un migliore equilibrio mutualistico, fra noi e l’ambiente del quale siamo parte, depauperato secondo la facile logica dell’usa e getta.

Gli “Intrecci al Monte” proseguiranno mercoledì 27 marzo con Paolo Lanaro (Un giorno dopo un altro) e Isabella Panfido (Quattordici sonetti).

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