Baldin (M5S): “Impianti a biometano, la Regione da quale parte sta?”

Cittadinanza e amministrazioni si oppongono a Vescovana, Canaro, Cavarzere. Interrogo la Giunta veneta per evitare danni alla salute, all’agricoltura, alla viabilità”

Nuovi impianti di biometano in Veneto, la Regione da quale parte sta?”.

Lo chiede Erika Baldin, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, che informa di aver presentato “un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta presieduta da Luca Zaia allo scopo di conoscere, appunto, come intenda muoversi in merito alla questione sempre più stringente”. “Ricordo la manifestazione con 350 partecipanti, che lo scorso 30 dicembre il comitato ambientalista ‘Lasciateci Respirare’ ha organizzato a Vescovana nel Padovano, dove è in itinere l’avviamento di una nuova centrale di produzione energetica, la quale sfrutterebbe la lavorazione di scarti biologici – continua l’esponente Pentastellata – Dappertutto, dove è in programma questo genere di strutture, la popolazione si mostra contraria, e così pure le amministrazioni comunali. È successo a Ca’ Venier di Cavarzere, dove ero già intervenuta attraverso la sottoscrizione di una precedente interrogazione. Sta succedendo a Canaro nel Polesine, e ora pure nella Bassa Padovana”. “La realizzazione di questo impianto recherebbe grave pregiudizio alle attività agricole circostanti e alla qualità dell’aria – ammonisce la consigliera M5S – Senza dimenticare che a meno di 20 km di distanza, a Sant’Apollinare nel Rodigino, è già collocata un’altra centrale di produzione di biogas”. “La manifestazione di fine anno ha visto la partecipazione di centinaia di cittadine e cittadini, e ora la palla passa alla Regione – sottolinea Baldin – Essa ha infatti la responsabilità del rilascio dell’autorizzazione unica e le spetta l’onere della valutazione d’impatto. È chiaro che non si tratterebbe di energia pulita, là dove verrebbero sacrificati centinaia di ettari coltivati, oltre a sconvolgere l’equilibrio della viabilità”. “Intanto – conclude Erika Baldin – slitta di un mese il termine per la presentazione dei rilievi da parte del Comune di Vescovana, sostenuto dal comitato ambientalista. Gli Enti locali, ovvero i legittimi rappresentanti eletti dalla cittadinanza, hanno già detto di no in modo unanime, come avvenuto a Canaro. Faccio mie le parole degli agricoltori della zona: quest’opera non aiuta, non arricchisce, svaluta i terreni e li può rendere inadatti a sviluppi futuri. Quest’opera non ci appartiene. La Regione ne deve tenere conto”.

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