Marciare divisi per colpire uniti. Purchè non si sbagli la mira

Per i lettori della stampa veneta non deve essere facile comprendere quale sia la strategia del Centrodestra alle prossime comunali che coinvolgeranno la maggior parte degli enti locali della regione nell’Election Day associato alle Europee. In provincia di Vicenza i comuni a doppio turno sono sei: Arzignano, Bassano del Grappa, Schio, Valdagno, Montecchio Maggiore e, da quest’anno, Cassola. Il tavolo dei coordinatori regionali dell’area conservatrice è al lavoro da mesi, ma lo stop&go è diventato la prassi. Mezza fumata bianca ad ogni incontro, intervallato da una continua fumata nera che arriva dai territori. Ci viene in aiuto, a moltiplicare la confusione, un articolo del Mattino di Padova di oggi che racconta, con qualche imprecisione, di un sostanziale accordo veneto tra Carroccio e Azzurri per isolare Fratelli d’Italia. Val la pena, allora, di fare il punto almeno per il Vicentino.

Ad Arzignano la linea di cui parla il quotidiano padovano non sembra corrisponda al dato reale. L’Amministrazione Bevilacqua si prepara alla conferma con lo schema uscente Lega-FdI-Civiche e Forza Italia, almeno per il momento, sta all’opposizione. Ipotesi probabile è che le cose restino così e Nicolò Sterle, capogruppo FI in consiglio comunale all’opposizione, si trovi costretto ad una corsa in solitaria, magari con qualche civica in appoggio.

A Bassano del Grappa c’è l’epicentro del terremoto del centrodestra, come ha felicemente definito la situazione il direttore di Bassanonet, Alessandro Tich. Lega, Forza Italia, Democrazia Cristiana hanno fatto asse e si sono presentati insieme, tenendo coperte le carte sul loro candidato sindaco. I Fratelli meloniani accusano il colpo e rinviano ad un chiarimento per tentare una ricomposizione che però passa attraverso la scelta del candidato sindaco: Nicola Finco (Lega) o Stefano Giunta (FdI), con la variabile dell’uscente Elena Pavan che si propone come elemento di sintesi con non poche difficoltà. Nella città del Grappa si intravvedono i contorni di una versione alla bassanese del Campo Largo che punta a mettere in scacco tanto la sinistra di Roberto Campagnolo, quanto la destra dei Meloniani. Il Grande Centro che potrebbe polarizzare i cosiddetti moderati e sorprendere alle urne.

A Schio Forza Italia e pezzi del Carroccio si sono già arruolati nella portaerei di Marigo-Orsi e il leader locale, Alex Cioni, sembra essere con il cerino in mano isolato dentro alla stessa alleanza di cui, guardando i dati nazionali, dovrebbe essere il leader. Anche in questo caso FdI in scacco.

A Valdagno Alessandro Burtini ci riprova dopo cinque anni con il via libera del suo partito e con la sua civica, secondo fonti giornalistiche Forza Italia sarebbe con lui ma non ci sono news da FdI, considerato che il campo del centrodestra ha anche altre presenze come Roberta Peretto, che ha precisato di essere una civica della stessa area. E resta un punto di domanda su un altro civico come Luigi Borgo che ha riunito intorno a sè nomi riconducibili a schieramenti opposti.

A Montecchio Maggiore è data ormai per certa la candidatura di Milena Cecchetto che torna nella sua città anticipando, probabilmente, la sua permanenza in Regione. Alleanze? Lega e Forza Italia sono sicure, ma sembra molto vicino anche l’accordo con Fratelli d’Italia che dovrebbe aver accantonato l’idea di proporre un proprio candidato. Gianfranco Trapula, sindaco uscente non confermato dal Carroccio, starebbe lavorando ad una sua lista civica con l’obiettivo di rientrare in gioco al ballottaggio.

Infine a Cassola c’è un’altra variazione del menu di Centrodestra, con la Lega che lancia l’ex sindaco di Rosà, Paolo Bordignon, che andrebbe in trasferta a sfidare, nello stesso campo, Silvia Pasinato (FdI) alleata con Forza Italia, il cui regista è un navigatore esperto della politica bassanese come il padre, il senatore Antonio Pasinato.

E’ pur vero che per vincere si può anche “marciare divisi per colpire uniti” come diceva Mao Tze Tung, ma il grande capo comunista non aveva conosciuto l’arcipelago locale del Centrodestra veneto, che ha una pericolosa consuetudine, colpire nella direzione sbagliata. Quella dell’avversario interno.

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